Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge si prefigge di modificare la disciplina in vigore per l'elezione della Camera dei deputati del Senato della Repubblica: ciò si rende necessario dopo l'esperienza negativa maturata con l'applicazione dell'attuale normativa approvata nel corso della precedente legislatura (legge 21 dicembre 2005, n. 270). Inoltre, la richiesta in itinere di promuovere un referendum abrogativo per alcune parti del testo vigente rende ancora più urgente una revisione radicale dell'attuale sistema elettorale. Infatti non può sicuramente essere soddisfacente, in presenza di un eventuale pronunciamento favorevole al quesito referendario, la norma che risulterebbe dopo la consultazione, in particolare per i limiti intrinsechi a un procedimento che legifera per sola abrogazione, come è il caso del referendum.
      I giudizi negativi, generalmente condivisi, sulla riforma del 2005 portano a considerare di buon senso un ritorno, in assenza di un nuovo largo accordo, alla disciplina già in vigore dal 1993. I limiti che anche quella riforma mostrò sono incomparabilmente meno gravi di quelli sopraggiunti con la nuova disciplina. In particolare, quella legge elettorale fu il frutto di un largo accordo parlamentare e come tale conserva una legittimità politica sicuramente più forte di quella derivante dal solo voto di maggioranza con cui è

 

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stata approvata la legge 21 dicembre 2005, n. 270. In ogni caso, nel ripristinare il testo previgente, come si prefigge la presente proposta di legge, si affrontano alcuni di quei limiti e se ne indica una soluzione. In particolare, si risolve con un altro sistema l'attribuzione dei seggi della quota proporzionale della Camera dei deputati; inoltre, si elimina la possibilità per un candidato di presentarsi in più di un collegio elettorale. La presente proposta di legge, in definitiva, risolve positivamente il quesito che fu oggetto di una consultazione referendaria sulla quota proporzionate nel 1999, che mancò il quorum per pochissimi voti, introducendo anche per la Camera dei deputati un sistema di attribuzione dei seggi esattamente identico a quello previsto per il Senato della Repubblica.
      Gli effetti che ne deriverebbero si possono così riassumere: per il Senato riprenderebbe vigore il sistema dell'elezione con collegio uninominale con recupero proporzionale e scorporo, e per l'elezione ella Camera dei deputati verrebbe introdotto un sistema del tutto identico, con la sola differenza di avere le ventisei circoscrizioni elettorali al posto delle venti regioni previste per l'elezione dei senatori.
      Il sistema garantisce il bipolarismo tra gli schieramenti a confronto e nello stesso tempo riconsegna all'elettore un potere più forte di oggi nella scelta del parlamentare del suo collegio, come fu già positivamente sperimentato nelle elezioni svoltesi secondo la normativa del 1993.
      L'articolo 1 della proposta di legge modifica alcuni articoli del testo unico delle leggi recanti norme per la elezione della Camera dei deputati, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, e in particolare: l'articolo 1, nella parte relativa all'elezione dei deputati per la quota proporzionale; l'articolo 77, relativamente al procedimento di attribuzione dei seggi; l'articolo 83, che è abrogato; l'articolo 84, in relazione alle modalità di attribuzione dei seggi della quota proporzionale in ogni circoscrizione elettorale.
      L'articolo 2 prevede invece l'abrogazione della citata legge n. 270 del 2005 e fa rivivere le disposizioni previgenti del testo unico delle leggi recanti norme per l'elezione del Senato della Repubblica, di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, nonché del testo unico di cui al citato decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957, con le modifiche apportate.
      L'approvazione della presente proposta di legge richiederà un coordinamento, mediante decreto legislativo, della parte restante del citato testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 361 del 1957 (coordinemento che, in particolare, dovrà riguardare la presentazione dei candidati, il procedimento di voto, le schede elettorali, la propaganda elettorale), in modo da renderlo coerente con la nuova disciplina di attribuzione dei seggi prevista dalla presente legge.
 

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